lunedì 2 marzo 2015

9. Da Lopburi a Phitsanulok a Sukhotai passando per Montezuma

Mi alzo presto e vado alla stazione. Oggi mi attende il viaggio della speranza. Treno ordinario più autobus, probabilmente in piedi, almeno 6 ore di viaggio, se tutto va bene. Infatti non tutto va bene, il treno ha già un ora di ritardo. Mi propongono un alternativa, 4 volte più cara (10€ invece di 2,50€) ma ho il posto seduto garantito e il viaggio dura 2 ore in meno. Un viaggiatore zaino in spalla non avrebbe dubbi ma io ho si lo zaino in spalla ma ho anche 40 anni e quasi una figlia a carico, non devo morire per forza oggi. Piuttosto risparmio sull'alloggio e prendo il Frecciarossa.
Il treno arriva, sempre in ritardo, e questo si che è un treno. Dentro, al contrario del tram Bangkok-Ayuttayah (vedi post 6) ci sono solo viaggiatori stranieri, sedili decenti, aria condizionata e addirittura pranzo offerto tipo volo internazionale (sempre pollo al curry), meglio di Ryanair. Mi appisolo tranquillo quando ecco che, finalmente, dopo ben 6 giorni e circa 9 piatti al curry arriva Lei. La vendetta di Montezuma, detta anche lo squaraus del viaggiatore, si abbatte su di me. Prima con un leggero abbraccio allo stomaco poi con decisi cazzotti. Impallidisco, corro in bagno, per fortuna è decente anche se un po' movimentato. Ringrazio la sorte che mi ha fatto prendere questo treno, con l'altro chissà che fine avrei fatto.
Sto ancora in bagno quando il treno si ferma per Phitsanulok, il mio scalo per Sukhothai. Per fortuna me ne accorgo e sono semioperativo. Esco traballante e vado a visitare un altro paio di templi, sempre con la tecnica "fotoscappo", di certo non propriamente consigliata dalle guide turistiche ma gratis e veloce. Poi tuktuk e autobus vintage (con cinture aeree incorporate) che mi portano fino alla stazione dei bus di Sukhotai, dove per comodità e risparmio ho preso l'albergo (7€). A prima vista un classico postaccio da camionisti o, meglio, da tuktukisti.
Faccio i conti a Fantacalcio (ho vinto!), noleggio uno scooter e vado a cena in città. Il ristorante è carino e mi accorgo che i fazzoletti che si usano in Thailandia e che stanno dentro dei rotoli, spesso sono dei veri e propri rotoli di carta igienica, come in questo caso. Sono differenze culturali: chi usa la carta igienica per pulirsi il la bocca (qui) e chi usa l'acqua potabile per sciacquarsi il culo (noi).
Alla fine torno in albergo e passo una notte insonne tra rumori di fabbrica (riparavano gli autobus?), Montezuma (e lo scarico non funziona) e formiche che mi corrono sulla faccia. Inoltre senza lenzuole (avevano solo una coperta con una macchia di origine extraterrestre).
Domani andrà meglio.

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