giovedì 19 marzo 2015

20. Hua Hin, Bangkok e ritorno a casa.

Ultima tappa prima di Bangkok, solo perché di strada, Hua Hin, località di villeggiatura famosa perché a quanto pare luogo di residenza estivo della famiglia reale.
Per arrivarci, taxi-scooter, traghetto e autobus, un viaggio di una giornata intera, dovuto anche ai vari ritardi di tutti i mezzi presi ma ho capito ormai che é la norma. Trovata con difficoltà la guesthouse (busso alla porta sbagliata), mi sistemano in una vecchia casa di pescatori (cosi c'è scritto) ed esco subito per un sopralluogo. La situazione è molto chiara, ci sono sole due tipi di razze umane: le coppie di pensionati (la maggior parte scandinavi) e le coppie di pensionato obeso con giovane thai minigonnata. C'è un intero quartiere di locali con all'interno queste due tipologie di coppie più tante ragazze adescatrici che non nascondono di mostrare interesse anche nei confronti di un italiano pur non particolarmente vecchio nè particolarmente obeso (io). Comunque, con difficoltà riesco finalmente a trovare un pub dove proiettano partite di calcio e dove non ci sono queste ragazze thai "invadenti" ma dopo pochi minuti vengo clamorosamente attaccato da una milf danese e sono costretto alla ritirata strategica. Scopro così che la mia stanza si trova dietro la cucina di un ristorante e che i thailandesi hanno molto a cuore il lavaggio dei piatti; fino alle 4 del mattino circa.
La mattina dopo faccio un giro, trovo dei quotidiani italiani del giorno stesso fotocopiati (come fanno?), ammiro giapponesi che si fanno i selfie sui binari mentre arriva il treno e infine vado alla scoperta della spiaggia. Un disastro. Mare mosso, vento pazzesco e rocce seminascoste in acqua. Tento comunque di sistemarmi sotto una palma solitaria ma vengo insabbiato in 5 minuti allora mi tuffo in acqua facendo attenzione ma il tempo di uscire e pare sia arrivato un tornado. Alla fine desisto e mi butto in mezzo a una serie di ombrelloni piazzati su una spiaggia un po' più riparata con varie cucine improvvisate a riva, tipo mercato. Spettacolo. Con due euro mi godo ombra, venticello, pesce che ti portano sulla sdraio e panorama di spiaggia, mare agitato, cavalli e un anziano tedesco ciccione che si schianta sulle rocce sott'acqua e viene recuperato tutto sanguinante dai baywatch thailandesi (ce ne sono voluti 4 per trascinarlo a riva).
Il giorno dopo ultimo treno per Bangkok..sempre due ore di ritardo, a questo punto rivaluto decisamente Trenitalia. È anche vero che per risparmiare prendo l'ordinario, 6 ore senza aria condizionata, unico straniero a bordo. Rischio comunque di perderlo perché alla stazione non si capisce niente, mi carica a bordo il capotreno e alla fine, con molta calma, arrivo a Bangkok, zona Chinatown, al mio hotel "River View Hotel" che dalla mia stanza è piuttosto una "Baraccopoli View Hotel". Non mi piace, non ha neanche il classico bagno thailandese con doccia incorporata al gabinetto a cui ormai ho fatto l'abitudine e che trovo geniale: in questo modo non hai neanche bisogno di lavare il cesso, tanto basta che ti fai una doccia e lavi tutto.  
Arriva finalmente l'ultimo giorno di questa avventura, essendo il check-out alle 12 e il volo alle 21 tento di fare una lunga passeggiata a Chinatown ma lo zaino pesante e 42 gradi all'ombra mi fanno abbandonare dopo mezz'ora di vagabondaggio e arrivo, tramite un superbo skytrain (ma non si può fare lo stesso a Roma??), all'aeroporto alle 14...7 ore di attesa più 3 ore di volo più 3 ore di scalo più 10 ore di volo..un calvario...ma finalmente sbarco a Fiumicino e scopro con grande sorpresa che una persona è anche venuta a prendermi. Montezuma. Maledizione, sempre lui. Colpa dei 4 pasti al chicken curry della Sri Lankan Airlines, lo sapevo!

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