mercoledì 4 marzo 2015

10. Da Sukhotai a Chiang Mai, templi e go go bar.

Stamattina, sveglia presto e visita al parco nazionale di Sukhotai, patrimonio mondiale dell'Unesco, certificato di qualità trip advisor, tre stelle michelin, 2 bandiere blu, un tapiro d'oro e cosi via. D'altronde non posso assolutamente perdermi il mio 364mo tempio da quando sono partito! Prendo lo scooter e parto, 12 km mi aspettano. Arrivo col sole a picco dopo averne fatto 30 di km causa problema tecnico (dimenticato cellulare, tornato indietro, in realtà ce l'avevo in tasca) ma ne è valsa la pena. O forse no. Sono un po' deluso, in 30 minuti ho visto tutto. Mi sembra di essere a Villa Borghese con 3 templi. E a proposito di templi...dopo circa 370 templi visitati, essendo questo un blog di viaggio, mi rendo conto che qualcuno si aspetterebbe da parte mia prima o poi almeno un commento su questi templi... Belli, molto belli. Dentro c'è sempre almeno un Buddha. Compro 18 banane per pranzo e rientro.
Segue piccola pausa caffè in un baretto tranquillo tranquillo dove mi rilasso al sole finché non arriva un auto con 4 giapponesi all'interno che sparano a palla musica di cartoni animati. Meditazione rinviata, vado a prendere l'autobus, 6 ore di viaggio mi portano a Chiang Mai.
Arrivato alla stazione degli autobus riesco a contrattare col taxi collettivo l'equivalente di un piatto di noodles per portarmi alla guest house. Divertente l'idea del taxi collettivo, il tassista ti carica solo se sei di passaggio, un po' come per l'autostop; con me non entra nessuno, o la mia guesthouse è in una zona isolata o puzzo talmente tanto (sono 3 giorni che ho la stessa maglietta) che il tassista si rifiuta di prendere alte persone per tornare subito a casa a farsi la doccia. Arriviamo, il posto é decente, la mia stanza somiglia a una cella di prigione ma va bene.
Si è fatta sera e vado a farmi un giro in città vagando più o meno a caso. Mi fermo per cena, pago l'equivalente di 2 notti nella mia cella e continuo il mio giro. A un certo punto accade qualcosa di strano. Sarà la barba che comincia a spuntare o l'abbronzatura accennata (anche se è buio) ma divento man mano sempre più affascinante. Più avanzo e più ci sono ragazze, a dir la verità in abiti succinti, che mi fissano sorridenti, che mi fanno cenni con la testa, che mi fanno l'occhiolino. Io arrossisco e, un po' intimidito, abbasso lo sguardo. Sarà il fascino del quarantenne. Ma qualcosa non quadra, più avanzo e più sono invadenti, insistono nel voler farmi degli happy massage. Poi arrivo in una zona sempre più losca dove queste signorine bevono e giocano a biliardo un pochino scosciate, con qualche attempato ammiratore che le guarda divertito e imbavonito. Scopro (su Google ovviamente) che sono, molto casualmente, probabilmente per via di una congiunzione astrale favorevole, finito nella zona dei cosiddetti bar girls (offri da bere e ti fanno felice), body massage (ti fanno un massaggio e ti fanno felice) e gogobar (ti fanno direttamente felice senza troppi giri di parole). Essendo ormai un blogger, e uno di quelli seri, il mio istinto professionale mi porterebbe a provare tutte queste strane esperienze di felicità e di amore per poi poterle raccontare. Ma essendo anche un minimo responsabile nei confronti della mia compagna capisco che devo anteporre la famiglia alla carriera e me ne torno a casa a testa bassa e verga alta. (comunque, per i maschietti, trovate tutte le recensioni su http://www.viaggidellagnocca.com/snikeatgogobar/ ).

1 commento:

  1. Ma le 18 banane a pranzo sono la cura anti maledizione montezuma?!

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