domenica 15 marzo 2015

17. Le 4 isole di Trang

Oggi faccio il turista vero: mi aspetta il '4 island tour', 4 isole magnifiche, zona Trang, tutte dai nomi Koh Qualcosa. Ci sono varie possibilità di barcarole, motoscafi, canoe, ma io vado sul sicuro: bella navetta grande per famiglie e anziani con bagni e viveri.
Prima tappa: snorkeling sull'isolotto di Koh Qualcosa Uno. Arriviamo su quest'isolattissimisolotto e ci sono altre 8 barche, almeno 4 made in China, comunque più persone in acqua che pesci, un disastro. Ma il nostro equipaggio è furbissimo, è fornito di viveri che scopro non per noi (maledizione) ma per i pesci e li lancia in acqua nei pressi della nostra barca e tutti i pesci si spostano da noi e i poveri cinesi rimangono con le maschere sott'acqua a guardarsi le pinne mentre noi snorkeliamo a più non posso e alla fine devo dire che ce ne sono parecchi di questi pesci colorati tant'è che a un certo punto soddisfatto tolgo maschera e pinne e mi metto a fare il morto a galla in mezzo a tutti questi bei pesciolini che mi sfiorano appena...fino a quando il nostro furbissimo e a questo punto simpaticissimo equipaggio mi tira addosso del pane per scherzo e in mezzo secondo arriva tutta la fauna acquatica delle Andamane scambiandomi per un panettone galleggiante. E scopro che i pesci mordono. Maledetti.
Partiamo per la seconda tappa, non senza essere prima tornati indietro a recuperare un povero rasta che avevamo dimenticato in acqua e che stava nuotando e urlando dietro la barca da circa 5 minuti. Poverino, tutto magrolino, sale stremato e si accascia semisvenuto. Ma non c'è tempo per preoccuparsi, arriviamo a Koh Qualcosa Due dove ci aspetta la visita delle grotte. Scena indescrivibile. Tre barche tre hanno scaricato in acqua duemila asiatici duemila, tutti coi giubbotti di salvataggio, tutti attaccati a mo di trenino e che formano delle code lunghissime in acqua. Il capotreno di ogni fila, un organizzatore, con le pinne trascina questa marea di occhi a mandorla all'interno di una caverna buia, aiutandosi con delle torce, per poi emergere in una baia interna dell'isola che sarebbe anche bella se ci fosse posto non dico per me, ma anche solo per il mio alluce. Comunque facciamo la stessa cosa, giubbotto, in acqua, fila indiana e farsi trascinare dolcemente dal caposquadra. Con la particolarità che io ho un giubbotto rotto che non si chiude e mi sale in faccia e davanti a me mi attacco pure all'unico scemo che non capisce che basta farsi trascinare -dolcemente- dagli altri e invece rotea e muove e gesticola e batte i piedi dandomi colpi sulle tibia sulle ginocchia sulle cosce sullo stomaco il maledetto. Che sofferenza. Arrivo alla baia con una mano sola aggrappato al tipo scemo e con l'altra a proteggermi i gioielli di famiglia. Esco dall'acqua pieno di lividi e il ritorno lo faccio stavolta staccandomi dal cordone, come un vagone abbandonato a se stesso ma sano e salvo.
Terza tappa: di nuovo snorkeling, ma stavolta a ridosso di una spiaggetta di Koh Qualcosa Tre, devo dire in un posto fantastico e isolato, niente da dire, bellissimo, manco un cinese, non posso fare nessuna battuta in questo caso, la mia prima vera esperienza di snorkeling spettacolare.
Infine ultima pausa bagnetto su Koh Qualcosa Quattro, un'altra spiaggetta da sogno ma senza ombra per cui dopo 5 minuti sono tornato, da solo, in barca a dormire.
Per oggi va bene così.

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